Legalità, il Comune di Pizzo adotta il Piano anticorruzione
La giunta comunale di Pizzo ha varato il Piano triennale anticorruzione, secondo quanto disposto dalla legge 190/2012 recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”.
In questo modo, l'amministrazione Callipo ha dato immediato seguito alle disposizioni del prefetto Michele Di Bari, che recentemente, nell'ambito di un incontro con i rappresentanti dei Comuni vibonesi, aveva sollecitato l'adozione da parte degli enti locali di questo importante strumento finalizzato a scongiurare quei fenomeni che possono compromettere il buon andamento e l'imparzialità dell'attività amministrativa.
Il piano - elaborato dal segretario generale Domenico Scuglia, in qualità di responsabile della prevenzione della corruzione - recepisce e puntualizza gli obiettivi della normativa in vigore, mappando le attività dell'Ente a più elevato rischio di illegalità. Inoltre, individua funzioni, compiti e ruoli che per le loro caratteristiche possono essere più permeabili alla corruzione, predisponendo le contromisure necessarie.
In particolare, vengono ritenute attività sensibili tutti i procedimenti che riguardano il rilascio di autorizzazioni e permessi, la concessione di contributi e vantaggi economici di qualunque genere, la scelta dei contraenti per l’affidamento di lavori, servizi e forniture, nonché lo svolgimento di concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale, collaboratori e consulenti.
Per contrastare i rischi, il piano prevede innanzitutto la "tracciatura" di tutti i processi decisionali. I singoli atti amministrativi, infatti, dovranno sempre essere motivati con precisione, chiarezza e completezza, indicando i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'Amministrazione.
Bandito esplicitamente il "burocratese" dai documenti comunali, nei quali non dovranno essere usate abbreviazioni e sigle, se non quelle di uso più comune e dunque davvero comprensibili. Anche lo stile di scrittura degli atti dovrà adeguarsi alla massima chiarezza, con frasi brevi e uso corretto della punteggiatura.
Ai fini della massima trasparenza e dell’accessibilità totale agli atti dell’Amministrazione, per le attività a più elevato rischio, i provvedimenti finali dovranno essere assunti sempre in forma di determinazione dirigenziale o, nei casi previsti dall’ordinamento, di deliberazione, decreto o ordinanza, e dunque facilmente accessibili grazie alla pubblicazione sull'Albo pretorio online.
Infine, sono previste iniziative formative dirette ai dipendenti dell'Ente, affinché vengano a conoscenza delle disposizioni previste e possano conformare a queste la propria attività lavorativa.
Il piano, sebbene già pienamente operativo, sarà integrato in futuro con le linee guida che verranno emanate dalla Conferenza unificata, cioè l'organismo nazionale di coordinamento a cui partecipano Stato, Regioni e Autonomie locali.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, che ha sottolineato la celerità con cui il Comune ha agito.
«La trasparenza e la legalità rappresentano premesse d'azione irrinunciabili per questa Amministrazione - ha affermato Callipo -. L'adozione del Piano anticorruzione, attraverso la prevenzione e la mappatura dei rischi, consolida i nostri obiettivi di buon governo e rappresenta per i cittadini un'ulteriore garanzia di imparzialità e correttezza».
In questo modo, l'amministrazione Callipo ha dato immediato seguito alle disposizioni del prefetto Michele Di Bari, che recentemente, nell'ambito di un incontro con i rappresentanti dei Comuni vibonesi, aveva sollecitato l'adozione da parte degli enti locali di questo importante strumento finalizzato a scongiurare quei fenomeni che possono compromettere il buon andamento e l'imparzialità dell'attività amministrativa.
Il piano - elaborato dal segretario generale Domenico Scuglia, in qualità di responsabile della prevenzione della corruzione - recepisce e puntualizza gli obiettivi della normativa in vigore, mappando le attività dell'Ente a più elevato rischio di illegalità. Inoltre, individua funzioni, compiti e ruoli che per le loro caratteristiche possono essere più permeabili alla corruzione, predisponendo le contromisure necessarie.
In particolare, vengono ritenute attività sensibili tutti i procedimenti che riguardano il rilascio di autorizzazioni e permessi, la concessione di contributi e vantaggi economici di qualunque genere, la scelta dei contraenti per l’affidamento di lavori, servizi e forniture, nonché lo svolgimento di concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale, collaboratori e consulenti.
Per contrastare i rischi, il piano prevede innanzitutto la "tracciatura" di tutti i processi decisionali. I singoli atti amministrativi, infatti, dovranno sempre essere motivati con precisione, chiarezza e completezza, indicando i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'Amministrazione.
Bandito esplicitamente il "burocratese" dai documenti comunali, nei quali non dovranno essere usate abbreviazioni e sigle, se non quelle di uso più comune e dunque davvero comprensibili. Anche lo stile di scrittura degli atti dovrà adeguarsi alla massima chiarezza, con frasi brevi e uso corretto della punteggiatura.
Ai fini della massima trasparenza e dell’accessibilità totale agli atti dell’Amministrazione, per le attività a più elevato rischio, i provvedimenti finali dovranno essere assunti sempre in forma di determinazione dirigenziale o, nei casi previsti dall’ordinamento, di deliberazione, decreto o ordinanza, e dunque facilmente accessibili grazie alla pubblicazione sull'Albo pretorio online.
Infine, sono previste iniziative formative dirette ai dipendenti dell'Ente, affinché vengano a conoscenza delle disposizioni previste e possano conformare a queste la propria attività lavorativa.
Il piano, sebbene già pienamente operativo, sarà integrato in futuro con le linee guida che verranno emanate dalla Conferenza unificata, cioè l'organismo nazionale di coordinamento a cui partecipano Stato, Regioni e Autonomie locali.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, che ha sottolineato la celerità con cui il Comune ha agito.
«La trasparenza e la legalità rappresentano premesse d'azione irrinunciabili per questa Amministrazione - ha affermato Callipo -. L'adozione del Piano anticorruzione, attraverso la prevenzione e la mappatura dei rischi, consolida i nostri obiettivi di buon governo e rappresenta per i cittadini un'ulteriore garanzia di imparzialità e correttezza».
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