Madonna di Piedigrotta, dopo sette anni il quadro ormai restaurato è tornato a Pizzo ed è stato restituito alla devozione dei fedeli
Dopo sette lunghi anni, il quadro della Madonna di Piedigrotta è tornato a Pizzo ed è stato restituito alla devozione dei fedeli. Un vero e proprio evento per la città napitina, che da molto tempo attendeva la restituzione del dipinto da parte della Sovrintendenza ai Beni artistici, alla quale era stato affidato nel 2006 per le delicate operazioni di restauro.
Secondo la leggenda, il quadro era a bordo del peschereccio che alla metà del '600 naufragò in prossimità del litorale di Pizzo. Alla Vergine raffigurata si affidarono i marinai finiti in mare, i quali, una volta in salvo, recuperarono il dipinto dalla spiaggia dove si era arenato e scavarono nel tufo della costa un piccolo tempio per custodirlo, quella che oggi è conosciuta come la Chiesetta di Piedigrotta, il sito turistico e religioso più visitato in Calabria.
Questa mattina, l'assessore alla Cultura Cristina Mazzei, si è recata, insieme al consigliere comunale Pasquale Perri, nei laboratori di Cosenza della Sovrintendenza. Qui, dopo aver sbrigato le formalità di rito, l'opera restaurata è stata ufficialmente riconsegnata al Comune di Pizzo dalla referente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Rosanna Caputo.
Scortato da un agente della polizia municipale e da una pattuglia dei carabinieri, come chiesto esplicitamente dalla Sovrintendenza, il quadro è stato quindi riportato a Pizzo a bordo di un furgone, dove alle 13,30 è stato consegnato a padre Domenico Crupi, parroco del santuario di San Rocco e San Francesco, nel quale ora sarà esposto e custodito in una teca a umidità e temperatura controllata.
Ad attenderlo, oltre ad alcuni fedeli, c'erano anche il sindaco Gianluca Callipo e il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Raffaele Pulitano, visibilmente soddisfatti per l'epilogo positivo di una annosa vicenda, particolarmente avvertita dalla comunità napitina.
«Siamo felicissimi di aver raggiunto questo risultato - ha commentato l'assessore Mazzei -. Sin dal nostro insediamento alla guida del Comune, avevamo attivato costanti contatti con la Sovrintendenza affinché si potesse giungere alla restituzione del quadro, il cui restauro era terminato già da molto tempo. Alla fine siamo riusciti a risolvere gli intoppi burocratici che impedivano la positiva conclusione della vicenda e grazie alla piena collaborazione dell'autorità che aveva in custodia il dipinto siamo riusciti a riportarlo a Pizzo. Un ringraziamento particolare va anche al consigliere Perri, che si è prodigato con noi per la restituzione dell'icona alla comunità napitina».
«Aver riportato a Pizzo il quadro della Madonna di Piedigrotta è motivo di grande orgoglio - ha aggiunto il sindaco Callipo -. perché siamo riusciti a dipanare un iter procedurale che sembrava irrimediabilmente intricato e che rischiava di tenere il dipinto lontano dalla nostra città ancora a lungo».
Il prossimo obiettivo è riportare a Pizzo anche la campana del peschereccio che naufragò nelle acque napitine. Dopo che per molti anni se ne erano perse le tracce, l'antico strumento di segnalazione acustica fu ritrovato fortunosamente nel 2003 dalle forze dell'ordine, è affidato anch'esso alle cure della Sovrintendenza. Per rientrarne in possesso, il Comune dovrà dimostrare, attraverso una minuziosa ricerca documentale e storica, che si tratta proprio della campana presente sull'imbarcazione che affondò al largo di quella che poi sarebbe diventata la Chiesetta di Piedigrotta.
Secondo la leggenda, il quadro era a bordo del peschereccio che alla metà del '600 naufragò in prossimità del litorale di Pizzo. Alla Vergine raffigurata si affidarono i marinai finiti in mare, i quali, una volta in salvo, recuperarono il dipinto dalla spiaggia dove si era arenato e scavarono nel tufo della costa un piccolo tempio per custodirlo, quella che oggi è conosciuta come la Chiesetta di Piedigrotta, il sito turistico e religioso più visitato in Calabria.
Questa mattina, l'assessore alla Cultura Cristina Mazzei, si è recata, insieme al consigliere comunale Pasquale Perri, nei laboratori di Cosenza della Sovrintendenza. Qui, dopo aver sbrigato le formalità di rito, l'opera restaurata è stata ufficialmente riconsegnata al Comune di Pizzo dalla referente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Rosanna Caputo.
Scortato da un agente della polizia municipale e da una pattuglia dei carabinieri, come chiesto esplicitamente dalla Sovrintendenza, il quadro è stato quindi riportato a Pizzo a bordo di un furgone, dove alle 13,30 è stato consegnato a padre Domenico Crupi, parroco del santuario di San Rocco e San Francesco, nel quale ora sarà esposto e custodito in una teca a umidità e temperatura controllata.
Ad attenderlo, oltre ad alcuni fedeli, c'erano anche il sindaco Gianluca Callipo e il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Raffaele Pulitano, visibilmente soddisfatti per l'epilogo positivo di una annosa vicenda, particolarmente avvertita dalla comunità napitina.
«Siamo felicissimi di aver raggiunto questo risultato - ha commentato l'assessore Mazzei -. Sin dal nostro insediamento alla guida del Comune, avevamo attivato costanti contatti con la Sovrintendenza affinché si potesse giungere alla restituzione del quadro, il cui restauro era terminato già da molto tempo. Alla fine siamo riusciti a risolvere gli intoppi burocratici che impedivano la positiva conclusione della vicenda e grazie alla piena collaborazione dell'autorità che aveva in custodia il dipinto siamo riusciti a riportarlo a Pizzo. Un ringraziamento particolare va anche al consigliere Perri, che si è prodigato con noi per la restituzione dell'icona alla comunità napitina».
«Aver riportato a Pizzo il quadro della Madonna di Piedigrotta è motivo di grande orgoglio - ha aggiunto il sindaco Callipo -. perché siamo riusciti a dipanare un iter procedurale che sembrava irrimediabilmente intricato e che rischiava di tenere il dipinto lontano dalla nostra città ancora a lungo».
Il prossimo obiettivo è riportare a Pizzo anche la campana del peschereccio che naufragò nelle acque napitine. Dopo che per molti anni se ne erano perse le tracce, l'antico strumento di segnalazione acustica fu ritrovato fortunosamente nel 2003 dalle forze dell'ordine, è affidato anch'esso alle cure della Sovrintendenza. Per rientrarne in possesso, il Comune dovrà dimostrare, attraverso una minuziosa ricerca documentale e storica, che si tratta proprio della campana presente sull'imbarcazione che affondò al largo di quella che poi sarebbe diventata la Chiesetta di Piedigrotta.
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