Occupazione, Callipo esprime vicinanza alla protesta del lavoratori precari calabresi che domani sciopereranno in tutta la regione
«L'opera dei Lavoratori socialmente utili attualmente in organico è indispensabile per assicurare efficienza e puntualità dei servizi erogati dal Comune di Pizzo. Riavviare i processi di stabilizzazione a favore di questi lavoratori, quindi, non significa soltanto assecondare le legittime aspettative occupazionali di chi da troppo tempo vive una situazione di precariato, ma anche consentire ai Comuni e agli altri enti locali che usufruiscono della loro opera di funzionare».
Così il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, ha espresso vicinanza alla mobilitazione regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil a favore di Lsu, Lpu e precari storici, che domani sciopereranno per sollecitare maggiore attenzione verso le proprie istanze.
«Nel nostro Comune, da molti anni lavorano circa 50 Lsu, impiegati in tutti i settori dell'amministrazione - afferma Callipo -. Oggi sarebbe impensabile farne a meno senza subire gravi scompensi operativi. La Regione e il Governo nazionale devono prendere definitivamente atto di questo stato di cose e procedere gradualmente alla stabilizzazione di questi lavoratori ormai ultradecennali. Non ha senso continuare a tenere sulla corda migliaia di persone e le loro famiglie, quando le risorse per pagare i loro stipendi vengono comunque erogate di volta in volta. Meglio chiudere per sempre il vergognoso capitolo del precariato istituzionalizzato, sottraendo questi lavoratori al ricatto elettoralistico della peggiore politica e adottando soluzioni strutturali che possano permettere di voltare pagina una volta per tutte».
Così il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, ha espresso vicinanza alla mobilitazione regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil a favore di Lsu, Lpu e precari storici, che domani sciopereranno per sollecitare maggiore attenzione verso le proprie istanze.
«Nel nostro Comune, da molti anni lavorano circa 50 Lsu, impiegati in tutti i settori dell'amministrazione - afferma Callipo -. Oggi sarebbe impensabile farne a meno senza subire gravi scompensi operativi. La Regione e il Governo nazionale devono prendere definitivamente atto di questo stato di cose e procedere gradualmente alla stabilizzazione di questi lavoratori ormai ultradecennali. Non ha senso continuare a tenere sulla corda migliaia di persone e le loro famiglie, quando le risorse per pagare i loro stipendi vengono comunque erogate di volta in volta. Meglio chiudere per sempre il vergognoso capitolo del precariato istituzionalizzato, sottraendo questi lavoratori al ricatto elettoralistico della peggiore politica e adottando soluzioni strutturali che possano permettere di voltare pagina una volta per tutte».
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