Protezione civile, il Comune di Pizzo promuove la formazione dei dipendenti che fanno parte del nucleo di prima emergenza
Il Comune di Pizzo consolida gli strumenti di prevenzione in materia di Protezione civile attraverso la formazione del personale. Recentemente, due dipendenti comunali, che fanno parte del nucleo di emergenza previsto dal Piano di protezione civile adottato da Palazzo San Giorgio, hanno partecipato a un corso di 2 giorni sulle maxi emergenze, promosso dal Servizio 118.
Destinato principalmente ai medici, al personale infermieristico e agli operatori delle autoambulanze, il corso ammetteva anche la presenza di uditori, tra cui i dipendenti comunali Antonio Pagnotta e Maria Teresa Vesci, che hanno così potuto approfondire le procedure di soccorso in caso di gravi calamità, come terremoti, maremoti, alluvioni distruttive e contaminazioni radioattive. Alle due giornate formative ha partecipato, anche in qualità di medico, il presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Pagnotta.
Molti gli argomenti affrontati, tra cui la gestione dell'emergenza in ambito regionale, provinciale e locale, in considerazione del fatto che Pizzo è un Centro operativo misto (Com) della Protezione civile, a cui spetta il compito - in caso di emergenza - di coordinare gli interventi nei dei Comuni di Capistrano, Filadelfia, Filogaso, Francavilla Angitola, Maierato, Monterosso, Polia e San Nicola da Crissa.
Dal confronto che è scaturito in merito ai compiti specifici del Com e alle modalità di intervento, la delegazione napitina ha proposto ai responsabili del 118 la realizzazione nelle prossime settimane di una esercitazione sul campo, che coinvolga tutto il nucleo di emergenza comunale (costituito da circa 20 dipendenti), le forze dell'ordine, i vigili del fuoco, i mezzi di soccorso, gli operatori e il personale medico. Proposta che è stata accolta positivamente e che nei prossimi giorni verrà definita nei dettagli.
Soddisfazione è stata espressa dal consigliere Antonino Gaglioti, che detiene la delega in materia e che recentemente ha coordinato la redazione del nuovo Piano di protezione civile di cui si è dotato il Comune.
L'importante strumento di prevenzione, che ha sostituito quello del 2006, identifica gli eventi calamitosi che possono colpire il territorio comunale, attraverso la valutazione dei parametri di "pericolosità, esposizione e vulnerabilità", cioè la possibilità che si verifichi un determinato evento di una certa intensità, i danni che questo può provocare e le conseguenze sugli elementi antropici e sulle infrastrutture in genere. Inoltre, individua tutti i soggetti coinvolti nella gestione della fase emergenziale e le rispettive competenze, e detta le modalità di intervento, assicurando il coordinamento della fase operativa.
Tra le principali funzioni del Piano c'è anche l'individuazione delle aree di attesa, destinate a raccogliere temporaneamente la popolazione, delle aree di accoglienza, cioè i luoghi dove la popolazione può risiedere per periodi più o meno lunghi, e delle aree di ammassamento, dove concentrare personale di soccorso e attrezzature.
Destinato principalmente ai medici, al personale infermieristico e agli operatori delle autoambulanze, il corso ammetteva anche la presenza di uditori, tra cui i dipendenti comunali Antonio Pagnotta e Maria Teresa Vesci, che hanno così potuto approfondire le procedure di soccorso in caso di gravi calamità, come terremoti, maremoti, alluvioni distruttive e contaminazioni radioattive. Alle due giornate formative ha partecipato, anche in qualità di medico, il presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Pagnotta.
Molti gli argomenti affrontati, tra cui la gestione dell'emergenza in ambito regionale, provinciale e locale, in considerazione del fatto che Pizzo è un Centro operativo misto (Com) della Protezione civile, a cui spetta il compito - in caso di emergenza - di coordinare gli interventi nei dei Comuni di Capistrano, Filadelfia, Filogaso, Francavilla Angitola, Maierato, Monterosso, Polia e San Nicola da Crissa.
Dal confronto che è scaturito in merito ai compiti specifici del Com e alle modalità di intervento, la delegazione napitina ha proposto ai responsabili del 118 la realizzazione nelle prossime settimane di una esercitazione sul campo, che coinvolga tutto il nucleo di emergenza comunale (costituito da circa 20 dipendenti), le forze dell'ordine, i vigili del fuoco, i mezzi di soccorso, gli operatori e il personale medico. Proposta che è stata accolta positivamente e che nei prossimi giorni verrà definita nei dettagli.
Soddisfazione è stata espressa dal consigliere Antonino Gaglioti, che detiene la delega in materia e che recentemente ha coordinato la redazione del nuovo Piano di protezione civile di cui si è dotato il Comune.
L'importante strumento di prevenzione, che ha sostituito quello del 2006, identifica gli eventi calamitosi che possono colpire il territorio comunale, attraverso la valutazione dei parametri di "pericolosità, esposizione e vulnerabilità", cioè la possibilità che si verifichi un determinato evento di una certa intensità, i danni che questo può provocare e le conseguenze sugli elementi antropici e sulle infrastrutture in genere. Inoltre, individua tutti i soggetti coinvolti nella gestione della fase emergenziale e le rispettive competenze, e detta le modalità di intervento, assicurando il coordinamento della fase operativa.
Tra le principali funzioni del Piano c'è anche l'individuazione delle aree di attesa, destinate a raccogliere temporaneamente la popolazione, delle aree di accoglienza, cioè i luoghi dove la popolazione può risiedere per periodi più o meno lunghi, e delle aree di ammassamento, dove concentrare personale di soccorso e attrezzature.
Commenti
Posta un commento