Lavori pubblici e ambiente, Il Comune di Pizzo ottiene 500mila euro per mitigare il rischio idrogeologico in località Trentacapilli
Gli abitanti del quartiere segnalano una problematica idrogeologica di grande rilevanza, il Comune li incontra e avvia con loro un tavolo tecnico per la ricerca della soluzione migliore, poi presenta un progetto preliminare che viene finanziato con ben 500mila euro. È quanto successo a Pizzo, dove l’Amministrazione comunale ha ottenuto i fondi per mettere in sicurezza il vallone Trentacapilli e il fosso Prangi, mediante interventi di regimentazione idraulica e di ingegneria naturalistica.
La vicenda ha preso le mosse esattamente un anno fa, quando i residenti dell'area hanno inviato al primo cittadino una lettera per segnalare quella che definirono come "una gravissima situazione idrogeologica che ormai perdura da anni, soprattutto a causa di inopportuni e non oculati interventi effettuati dalle amministrazioni precedenti". In particolare, a destare preoccupazione è l'insufficiente regimentazione delle acque piovane, che fluiscono con particolare violenza durante le precipitazioni più intense, riversandosi direttamente sulle abitazioni che si trovano in una zona già censita come R3, cioè a rischio idrogeologico elevato. Comprensibile, quindi, la preoccupazione delle numerose famiglie residenti, soprattutto in seguito ai frequenti eventi alluvionali che si sono verificati in Calabria negli ultimi anni.
Un appello che fu immediatamente raccolto dal Comune, sebbene fosse evidente la necessità di ingenti risorse per intervenire. Circostanza che ha spinto l’Amministrazione a chiedere un finanziamento di 500mila euro, poi ottenuto nell’ambito del nuovo Accordo di programma quadro (Apq) tra Regione Calabria e Ministero dell’Ambiente.
Il progetto preliminare presentato dal Comune prevede diversi interventi, tra cui la realizzazione di un canale artificiale della lunghezza di 200 metri per convogliare le acque verso il canale già esistente (in prossimità dell’intersezione con la linea ferroviaria). Attualmente l’acqua piovana giunge a valle attraverso un fosso “di guardia” scavato nel terreno e realizzato all’epoca della realizzazione della lottizzazione “Trentacapilli”. Inoltre, una vasca in pendenza (per evitare il deposito di sedimenti), con capienza di circa mille metri cubici, sarà costruita in prossimità del sottopasso ferroviario, al fine di rallentare le ondate di piena e ridurre la forza dell’acqua che scorre verso valle. Prevista anche la realizzazione di gabbie e strutture drenanti lungo i versanti del vallone, al fine di evitare smottamenti e frane. Infine, è prevista anche la sistemazione delle scarpate, attraverso “viminata”, cioè una struttura con piante vive, costituita da picchetti di legno di castagno, tra i quali vengono intrecciati rami di salice destinati a mettere radici, formando così una superficie resistente all’azione delle acque di scorrimento superficiale.
«Una volta che verrà notificato il decreto di finanziamento - ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Maria Pascale - si procederà con la progettazione definitiva, con quella esecutiva e con la pubblicazione del bando da parte della Stazione unica appaltante».
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Gianluca Callipo e dall’assessore all’Ambiente Fabrizio Anello, che sin dall’inizio hanno partecipato alle riunioni del tavolo tecnico con i residenti del quartiere interessato, facendosi carico delle problematiche esposte e dimostrando concretamente l’attenzione di tutta l’Amministrazione verso questo problema.
«Sono felice che la procedura di finanziamento abbia avuto esito positivo - ha commentato Callipo -. D’altronde, non abbiamo mai sottovalutato il problema e ci siamo attivati subito per trovare le risorse necessarie. L’iter per arrivare alla realizzazione vera e propria delle opere ha ovviamente i suoi step obbligati, ma cercheremo di accelerare al massimo tutti i passaggi, con l’obiettivo di arrivare nel minor tempo possibile all’avvio dei lavori».
La vicenda ha preso le mosse esattamente un anno fa, quando i residenti dell'area hanno inviato al primo cittadino una lettera per segnalare quella che definirono come "una gravissima situazione idrogeologica che ormai perdura da anni, soprattutto a causa di inopportuni e non oculati interventi effettuati dalle amministrazioni precedenti". In particolare, a destare preoccupazione è l'insufficiente regimentazione delle acque piovane, che fluiscono con particolare violenza durante le precipitazioni più intense, riversandosi direttamente sulle abitazioni che si trovano in una zona già censita come R3, cioè a rischio idrogeologico elevato. Comprensibile, quindi, la preoccupazione delle numerose famiglie residenti, soprattutto in seguito ai frequenti eventi alluvionali che si sono verificati in Calabria negli ultimi anni.
Un appello che fu immediatamente raccolto dal Comune, sebbene fosse evidente la necessità di ingenti risorse per intervenire. Circostanza che ha spinto l’Amministrazione a chiedere un finanziamento di 500mila euro, poi ottenuto nell’ambito del nuovo Accordo di programma quadro (Apq) tra Regione Calabria e Ministero dell’Ambiente.
Il progetto preliminare presentato dal Comune prevede diversi interventi, tra cui la realizzazione di un canale artificiale della lunghezza di 200 metri per convogliare le acque verso il canale già esistente (in prossimità dell’intersezione con la linea ferroviaria). Attualmente l’acqua piovana giunge a valle attraverso un fosso “di guardia” scavato nel terreno e realizzato all’epoca della realizzazione della lottizzazione “Trentacapilli”. Inoltre, una vasca in pendenza (per evitare il deposito di sedimenti), con capienza di circa mille metri cubici, sarà costruita in prossimità del sottopasso ferroviario, al fine di rallentare le ondate di piena e ridurre la forza dell’acqua che scorre verso valle. Prevista anche la realizzazione di gabbie e strutture drenanti lungo i versanti del vallone, al fine di evitare smottamenti e frane. Infine, è prevista anche la sistemazione delle scarpate, attraverso “viminata”, cioè una struttura con piante vive, costituita da picchetti di legno di castagno, tra i quali vengono intrecciati rami di salice destinati a mettere radici, formando così una superficie resistente all’azione delle acque di scorrimento superficiale.
«Una volta che verrà notificato il decreto di finanziamento - ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Maria Pascale - si procederà con la progettazione definitiva, con quella esecutiva e con la pubblicazione del bando da parte della Stazione unica appaltante».
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Gianluca Callipo e dall’assessore all’Ambiente Fabrizio Anello, che sin dall’inizio hanno partecipato alle riunioni del tavolo tecnico con i residenti del quartiere interessato, facendosi carico delle problematiche esposte e dimostrando concretamente l’attenzione di tutta l’Amministrazione verso questo problema.
«Sono felice che la procedura di finanziamento abbia avuto esito positivo - ha commentato Callipo -. D’altronde, non abbiamo mai sottovalutato il problema e ci siamo attivati subito per trovare le risorse necessarie. L’iter per arrivare alla realizzazione vera e propria delle opere ha ovviamente i suoi step obbligati, ma cercheremo di accelerare al massimo tutti i passaggi, con l’obiettivo di arrivare nel minor tempo possibile all’avvio dei lavori».
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