Lavori pubblici, il Comune difende gli interventi di ripavimentazione in corso e procede nella riqualificazione del centro storico
«I lavori in corso vengono continuamente monitorati dal Comune, che sta riservando grande impegno alla riqualificazione del Centro storico. Sostenere che l'intervento non venga realizzato a regola d'arte è risibile, soprattutto se si parla di "pendenza eccessiva" per una città come Pizzo, abbarbicata da secoli su uno spuntone di roccia».
L'assessore ai Lavori pubblici di Pizzo, Maria Pascale, difende le scelte dell'Amministrazione che sta intervenendo in queste settimane per la riqualificazione di alcune vie più caratteristiche del nucleo antico della città, in particolare Via Bardari, due strade parallele e cinque vicoli limitrofi.
I lavori, finanziati con gli stessi fondi Pisl che hanno già consentito di ultimare gli interventi di regimentazione delle acque piovane alla Marina, puntano innanzitutto all'eliminazione della grossolana pavimentazione in cemento, ripristinando la tradizionale copertura in basole.
«Non è soltanto però una questione estetica - spiega Pascale -. C'era anche la necessità di rendere più sicuri ed agevoli i percorsi pedonali, resi scivolosi dal fatto che sono quasi sempre in ombra. Prima d'intervenire ci siamo confrontati con gli abitanti del quartiere e con loro abbiamo deciso di dare ai gradoni un'altezza massima di 15 centimetri, dimensione comoda anche per una persona con ridotte capacità motorie. Per ridurre ulteriormente la pendenza della strada avremmo dovuto realizzare gradoni molto più alti e questo sì che avrebbe rappresentato un ostacolo insormontabile per molti».
C'è da considerare, inoltre, che si tratta di strade molto antiche, che caratterizzano in maniera unica il centro storico di Pizzo. Un patrimonio architettonico che è tutelato dalla Sovrintendenza ai Beni culturali e, dunque, qualunque intervento di riqualificazione non può stravolgere lo stato originario dei luoghi, anche perché in corrispondenza di molti gradini ci sono gli ingressi delle abitazioni dei residenti.
A rendere tutto più difficile, ha contribuito poi la condizione fatiscente delle condotte che si dipanano sotto le strade interessate.
«Una volta effettuati gli scavi ci siamo trovati di fronte a tubazioni spesso ossidate, tappate o spezzate - ha spiegato l'amministratore comunale - . A seguito di ciò, si è provveduto alla sostituzione delle condotte rotte, evitando che i liquami continuassero a essere assorbiti dal terreno. Si tratta di interventi che non erano previsti, che confermano però la nostra volontà di dare attenzione non soltanto a ciò che si vedrà una volta finiti i lavori, ma anche alle necessità di ammodernamento infrastrutturale meno visibili».
Infine, in merito alla raccolta delle acque meteoriche, l'assessore ha sottolineato che questo problema non è stato eluso dal Comune, che è consapevole della necessità di facilitare il deflusso dell'acqua piovana.
«I lavori in atto - ha concluso Pascale - consentiranno comunque di migliorare il drenaggio delle acque meteoriche, grazie alle opportune pendenze e al ripristino delle condutture fognarie che sono risultate danneggiate. Per la realizzazione di nuove grate e di una rete per la raccolta delle acque bianche, che al momento non esiste in quella zona, dobbiamo necessariamente individuare nuove risorse, ed è quello che faremo. Per ora non possiamo che essere soddisfatti del lavoro che stiamo portando avanti, perché consentirà di riqualificare dopo decenni di abbandono una delle zone più caratteristiche della città».
L'assessore ai Lavori pubblici di Pizzo, Maria Pascale, difende le scelte dell'Amministrazione che sta intervenendo in queste settimane per la riqualificazione di alcune vie più caratteristiche del nucleo antico della città, in particolare Via Bardari, due strade parallele e cinque vicoli limitrofi.
I lavori, finanziati con gli stessi fondi Pisl che hanno già consentito di ultimare gli interventi di regimentazione delle acque piovane alla Marina, puntano innanzitutto all'eliminazione della grossolana pavimentazione in cemento, ripristinando la tradizionale copertura in basole.
«Non è soltanto però una questione estetica - spiega Pascale -. C'era anche la necessità di rendere più sicuri ed agevoli i percorsi pedonali, resi scivolosi dal fatto che sono quasi sempre in ombra. Prima d'intervenire ci siamo confrontati con gli abitanti del quartiere e con loro abbiamo deciso di dare ai gradoni un'altezza massima di 15 centimetri, dimensione comoda anche per una persona con ridotte capacità motorie. Per ridurre ulteriormente la pendenza della strada avremmo dovuto realizzare gradoni molto più alti e questo sì che avrebbe rappresentato un ostacolo insormontabile per molti».
C'è da considerare, inoltre, che si tratta di strade molto antiche, che caratterizzano in maniera unica il centro storico di Pizzo. Un patrimonio architettonico che è tutelato dalla Sovrintendenza ai Beni culturali e, dunque, qualunque intervento di riqualificazione non può stravolgere lo stato originario dei luoghi, anche perché in corrispondenza di molti gradini ci sono gli ingressi delle abitazioni dei residenti.
A rendere tutto più difficile, ha contribuito poi la condizione fatiscente delle condotte che si dipanano sotto le strade interessate.
«Una volta effettuati gli scavi ci siamo trovati di fronte a tubazioni spesso ossidate, tappate o spezzate - ha spiegato l'amministratore comunale - . A seguito di ciò, si è provveduto alla sostituzione delle condotte rotte, evitando che i liquami continuassero a essere assorbiti dal terreno. Si tratta di interventi che non erano previsti, che confermano però la nostra volontà di dare attenzione non soltanto a ciò che si vedrà una volta finiti i lavori, ma anche alle necessità di ammodernamento infrastrutturale meno visibili».
Infine, in merito alla raccolta delle acque meteoriche, l'assessore ha sottolineato che questo problema non è stato eluso dal Comune, che è consapevole della necessità di facilitare il deflusso dell'acqua piovana.
«I lavori in atto - ha concluso Pascale - consentiranno comunque di migliorare il drenaggio delle acque meteoriche, grazie alle opportune pendenze e al ripristino delle condutture fognarie che sono risultate danneggiate. Per la realizzazione di nuove grate e di una rete per la raccolta delle acque bianche, che al momento non esiste in quella zona, dobbiamo necessariamente individuare nuove risorse, ed è quello che faremo. Per ora non possiamo che essere soddisfatti del lavoro che stiamo portando avanti, perché consentirà di riqualificare dopo decenni di abbandono una delle zone più caratteristiche della città».
Una delle strade che verranno ripavimentate |
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