Politica, Callipo replica ai cinquestelle: «Negare il comizio in piazza sotto Ferragosto era ovvio, nessun problema invece per il gazebo»
Ho sempre avuto gran rispetto per il Movimento cinque stelle, soprattutto agli albori della sua comparsa sul panorama politico italiano, sia perché condividevo alcune istanze di rinnovamento che venivano da quella parte politica, sia per il riscontro elettorale che ha avuto in Italia negli ultimi anni. Ma mi rendo amaramente conto che non tutti sono tagliati per farsi portavoce degli interessi collettivi e, soprattutto, non basta appiccicare un distintivo sulla propria pagina Facebook per essere dalla parte del giusto.
È il caso del Meet Up Pizzo, che non perde occasione per sbraitare contro l'amministrazione in carica e il sottoscritto, denunciando nefandezze di ogni tipo. L'ultima volta in ordine di tempo è per il mancato consenso da parte del Comune a concedere ai grillini pizzitani l'uso di Piazza della Repubblica il giorno 6 agosto, dalle 19 alle 23, per un comizio elettorale sulla questione referendum. Non so se mi spiego. La piazza della città, concessa nel cuore dell'estate, praticamente nella settimana di Ferragosto, cioè nel momento di maggiore affluenza di turisti e villeggianti, per un comizio politico. Ovviamente l'Amministrazione comunale ha negato il suo assenso, chiedendo agli organizzatori di individuare qualunque altro posto. Nulla osta, invece, per l'allestimento del gazebo dei Cinque stelle per la raccolta firme, che è stato autorizzato senza problemi.
Non ci vuole un grande acume per capire che chiedere di fare un comizio il 6 agosto nella piazza di un piccolo centro turistico è una richiesta assolutamente pretestuosa, forse fatta proprio per vedersi opporre un rifiuto da sbandierare come “affronto alla democrazia”.
Provate a chiedere di usare in pieno agosto, per una manifestazione politica, la piazzetta di Capri o la piazzetta di Taormina. Sembra assurdo, giusto? Non ai cinque stelle di Pizzo, per i quali è una cosa normale, anzi doverosa. E se neghi loro la piazza pedonale significa che temi la loro politica. Ma che tipo di politica è una politica che non tiene conto delle esigenze della collettività in cui opera? Come si fa a mettere dinnanzi alle priorità di una città che vive di turismo le proprie velleità politiche?
E allora, diciamo la verità: ci hanno provato, sapendo che in caso di rifiuto, avrebbero comunque potuto denunciare il presunto affronto subito (cosa che hanno fatto) e in caso di improbabile assenso avrebbero potuto organizzare un bel comizio con tante persone, quelle però che solitamente affollano la piazza per godersi Pizzo, a fare da comparse nelle loro foto, magari per vantarsi poi sui social e dimostrare che “c'era davvero tanta gente”».
Però, cari grillini, come dice spesso un mio vecchio amico, “cà nisciuno è fesso”.
È il caso del Meet Up Pizzo, che non perde occasione per sbraitare contro l'amministrazione in carica e il sottoscritto, denunciando nefandezze di ogni tipo. L'ultima volta in ordine di tempo è per il mancato consenso da parte del Comune a concedere ai grillini pizzitani l'uso di Piazza della Repubblica il giorno 6 agosto, dalle 19 alle 23, per un comizio elettorale sulla questione referendum. Non so se mi spiego. La piazza della città, concessa nel cuore dell'estate, praticamente nella settimana di Ferragosto, cioè nel momento di maggiore affluenza di turisti e villeggianti, per un comizio politico. Ovviamente l'Amministrazione comunale ha negato il suo assenso, chiedendo agli organizzatori di individuare qualunque altro posto. Nulla osta, invece, per l'allestimento del gazebo dei Cinque stelle per la raccolta firme, che è stato autorizzato senza problemi.
Non ci vuole un grande acume per capire che chiedere di fare un comizio il 6 agosto nella piazza di un piccolo centro turistico è una richiesta assolutamente pretestuosa, forse fatta proprio per vedersi opporre un rifiuto da sbandierare come “affronto alla democrazia”.
Provate a chiedere di usare in pieno agosto, per una manifestazione politica, la piazzetta di Capri o la piazzetta di Taormina. Sembra assurdo, giusto? Non ai cinque stelle di Pizzo, per i quali è una cosa normale, anzi doverosa. E se neghi loro la piazza pedonale significa che temi la loro politica. Ma che tipo di politica è una politica che non tiene conto delle esigenze della collettività in cui opera? Come si fa a mettere dinnanzi alle priorità di una città che vive di turismo le proprie velleità politiche?
E allora, diciamo la verità: ci hanno provato, sapendo che in caso di rifiuto, avrebbero comunque potuto denunciare il presunto affronto subito (cosa che hanno fatto) e in caso di improbabile assenso avrebbero potuto organizzare un bel comizio con tante persone, quelle però che solitamente affollano la piazza per godersi Pizzo, a fare da comparse nelle loro foto, magari per vantarsi poi sui social e dimostrare che “c'era davvero tanta gente”».
Però, cari grillini, come dice spesso un mio vecchio amico, “cà nisciuno è fesso”.
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