Viabilità, delusione per il mancato passaggio all'Anas delle strade provinciali. Callipo: «Rappresentanti inconcludenti»
«Nessuna strada della provincia vibonese passa all’Anas come abbiamo sperato e come ci avevano promesso. Questa è l’ennesima dimostrazione della inconcludenza dei rappresentanti politici vibonesi che dovrebbero tutelare il territorio a livello regionale e nazionale, ma invece non riescono a incidere neppure su questioni apparentemente secondarie».
Non usa mezzi termini il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, nello stigmatizzare l’esito della recente Conferenza unificata, che ha sancito una massiccia revisione della rete stradale di Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Toscana, Umbria e, appunto, Calabria, per un totale di 3.523 chilometri. Nella nostra regione sono 302 i chilometri passati sotto l’ombrello della gestione Anas ma di questi nessuno nel Vibonese, nonostante il parere favorevole dell’Ente provincia, soprattutto con riferimento alla 522, che dall’uscita autostradale di Pizzo arriva sino a Tropea - Capo Vaticano, e alla 110, che sempre dallo svincolo dell’autostrada si dipana poi nei territori dell’Angitola e delle Serre, rappresentando un’importante arteria di collegamento per i Comuni montani.
«È una notizia pessima - continua Callipo -. Ci contavamo davvero, soprattutto con riguardo alla 522, la cosiddetta Strada del Mare, che segue il profilo della costa. Un’arteria che non ha soltanto un ruolo strategico nella mobilità locale, ma rappresenta anche il biglietto da visita per i turisti che giungono sulla costa vibonese, che rappresenta l’aera con maggiore afflusso turistico di tutta la Calabria. Strada che rientrerebbe nelle competenze della Provincia, la quale, però, da tempo non riesce ad assicurare una sufficiente manutenzione ordinaria e straordinaria, tanto che il Comune di Pizzo è ormai costretto da anni a intervenire direttamente con risorse e mezzi propri, almeno per ripristinare i minimi standard di sicurezza liberando la carreggiata dalla vegetazione infestante lungo il tratto napitino della 522. Ecco perché da tempo chiediamo che torni a essere una strada statale. Invece, anche questa volta, non se n’è fatto niente. Eppure, nel febbraio scorso, durante una riunione con i sindaci dei comuni costieri per fare il punto sugli interventi contro l’erosione, fu lo stesso presidente della Regione, Mario Oliverio, ad assicurarci che avrebbe lavorato affinché la 522 passasse all’Anas. A quella riunione era presente anche il consigliere regionale Michele Mirabello e anche da lui vennero rassicurazioni in questo senso. Mi auguro che chi ci rappresenta sappia porre rimedio a questo passo falso, che marginalizza ulteriormente il nostro territorio».
L’obiettivo della revisione della rete stradale, come ha sottolineato lo stesso ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, è ottimizzare la gestione, uniformare la qualità dei servizi e garantire maggiore sicurezza per i cittadini che percorrono queste arterie.
«Ed è proprio ciò a cui puntavano molti Comuni del Vibonese - conclude Callipo -. Una priorità a tutti gli effetti, che è stata clamorosamente mancata da chi doveva impegnarsi affinché l’obiettivo venisse raggiunto».
Non usa mezzi termini il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, nello stigmatizzare l’esito della recente Conferenza unificata, che ha sancito una massiccia revisione della rete stradale di Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Toscana, Umbria e, appunto, Calabria, per un totale di 3.523 chilometri. Nella nostra regione sono 302 i chilometri passati sotto l’ombrello della gestione Anas ma di questi nessuno nel Vibonese, nonostante il parere favorevole dell’Ente provincia, soprattutto con riferimento alla 522, che dall’uscita autostradale di Pizzo arriva sino a Tropea - Capo Vaticano, e alla 110, che sempre dallo svincolo dell’autostrada si dipana poi nei territori dell’Angitola e delle Serre, rappresentando un’importante arteria di collegamento per i Comuni montani.
«È una notizia pessima - continua Callipo -. Ci contavamo davvero, soprattutto con riguardo alla 522, la cosiddetta Strada del Mare, che segue il profilo della costa. Un’arteria che non ha soltanto un ruolo strategico nella mobilità locale, ma rappresenta anche il biglietto da visita per i turisti che giungono sulla costa vibonese, che rappresenta l’aera con maggiore afflusso turistico di tutta la Calabria. Strada che rientrerebbe nelle competenze della Provincia, la quale, però, da tempo non riesce ad assicurare una sufficiente manutenzione ordinaria e straordinaria, tanto che il Comune di Pizzo è ormai costretto da anni a intervenire direttamente con risorse e mezzi propri, almeno per ripristinare i minimi standard di sicurezza liberando la carreggiata dalla vegetazione infestante lungo il tratto napitino della 522. Ecco perché da tempo chiediamo che torni a essere una strada statale. Invece, anche questa volta, non se n’è fatto niente. Eppure, nel febbraio scorso, durante una riunione con i sindaci dei comuni costieri per fare il punto sugli interventi contro l’erosione, fu lo stesso presidente della Regione, Mario Oliverio, ad assicurarci che avrebbe lavorato affinché la 522 passasse all’Anas. A quella riunione era presente anche il consigliere regionale Michele Mirabello e anche da lui vennero rassicurazioni in questo senso. Mi auguro che chi ci rappresenta sappia porre rimedio a questo passo falso, che marginalizza ulteriormente il nostro territorio».
L’obiettivo della revisione della rete stradale, come ha sottolineato lo stesso ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, è ottimizzare la gestione, uniformare la qualità dei servizi e garantire maggiore sicurezza per i cittadini che percorrono queste arterie.
«Ed è proprio ciò a cui puntavano molti Comuni del Vibonese - conclude Callipo -. Una priorità a tutti gli effetti, che è stata clamorosamente mancata da chi doveva impegnarsi affinché l’obiettivo venisse raggiunto».
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